Come farsi rimborsare una abbonamento settimanale non richiesto, ed attivato a nostra insaputa.
Sta diventando il terrore di smartphone e tablet, l’attivazione di servizi in abbonamento, dal costo di € 5 a settimana, può accadere che mentre navighiamo sul nostro smartphone o tablet, oppure durante un gioco, sfioriamo accidentalmente un banner pubblicitario. Oppure, all’improvviso, iniziamo a ricevere sms dai contenuti più assurdi e strani. Quindi, senza neanche accorgercene, ci ritroviamo abbonati ai servizi a pagamento più inutili (considerando le migliaia di pagine web per ogni tipologia di contenuto, liberamente disponibile…).
Ma difendersi è possibile: vediamo come disattivare e farsi rimborsare € 5 degli abbonamenti attivati.
Vi abbiamo già spiegato che l’idea migliore è quella di installare un’app che impedisce l’installazione e l’attivazione di servizi indesiderati, leggete qui, comunque se siete già vittime di queste pratiche scorrette, scopriamo questo fenomeno.
Stessa piaga ma dietro ci sono nomi e generi ogni volta diversi. Compaiono nei servizi attivati e cercano di restare nell’ombra, cercando di camuffarsi per durare il più possibile, considerando che costano € 5 a settimana…
Sono i servizi in abbonamento non richiesti: abbonamenti che molti di noi non attiverebbe mai, poiché i loro contenuti sono disponibili gratuitamente online. Lo avete segnalato in tanti: mentre si naviga dallo smartphone, sfiorando accidentalmente un banner pubblicitario ci si ritrova abbonati, ed i primi € 5 sono già andati via, adesso occorre pensare a disattivare il servizio e chiedere il rimborso dei soldi. Ma può accadere mentre si sta giocando sul telefono, appare una fastidiosa finestra di pop-up, ma in questo momento scatta la trappola con la sottoscrizione agli abbonamenti più stupidi ed inutili, come suonerie, video e contenuti per adulti.
Gli abbonamenti attivati tramite sms
Per evitare di avere problemi con i servizi a sovrapprezzo via sms o mms (i cosiddetti “a valore aggiunto“) potreste richiedere l’attivazione del barring sms. Parliamo di un servizio che blocca gli sms come i servizi di sms premium, cioè i messaggi a pagamento in decade 4x (in particolare 43, 44, 46, 47, 48 e 49) come oroscopo, chat, ricette e servizi vari. La procedura è diversa in funzione dell’operatore utilizzato:
- Tim: visita il sito, oppure puoi chiamare il 119 e richiedere all’operatore di mettere il numero in black list.
- Vodafone: puoi chiamare il 190 e chiedere all’operatore l’attivazione del barring sms, puoi anche andare sul sito dell’operatore.
- Wind: contatta il 155 e richiedi il blocco dei servizi a sovrapprezzo (può essere totale, cioè chiamate a numerazione 899, 166 e sms, oppure soltanto il blocco parziale di uno dei due) oppure visita la sezione del sito.
- H3g (3): chiama il 133 e richiedi l’attivazione del servizio barring sms oppure vai nella sezione dedicata del sito.
- Postemobile: invia il modulo che trovi sul sito via fax o via posta tradizionale, richiedendo il blocco dei servizi a sovrapprezzo.
L’unico problema del servizio di barring sms è quello di bloccare anche sms di servizio attivati volontariamente, come quelli inviati dalla banca per notificare l’utilizzo della carta di credito.
Come comportarsi in caso di attivazione non richiesta
E’ importante evitare di incappare in queste trappole, pertanto durante la navigazione su smartphone o smartphone, e sotto rete 3G, occorre prestare attenzione.
- Evitate di cliccare sui banner pubblicitari e state attenti a non sfiorarli neppure per sbaglio, rischiate seriamente di attivare un abbonamento.
- Tenete sempre monitorato il vostro credito e, se vi accorgete di qualche addebito sospetto, contattate subito il vostro operatore. Chiamate immediatamente il call center e richiedete la disattivazione immediata del servizio.
- Alla telefonata, fate seguire un reclamo scritto, indirizzato alla compagnia telefonica, sottolineando la volontà di disattivare il servizio non richiesto e chiedendo la restituzione di quanto indebitamente sottratto.
E se non si ottiene nessuna risposta?
Se l’operatore non risponde entro 40 giorni o se risponde negativamente, rivolgetevi alle associazione dei consumatori, per avviare una procedura di conciliazione. In alternativa, consigliamo di contattare il comitato regionale per le comunicazioni della vostra Regione (Co.Re.Com.).