BancoPosta sta inviando una raccomandata i possessori di una carta Postepay per aggiornare i propri dati on-line entro il 30 novembre ma il sito non funziona.
LA RACCOMANDATA
Riportiamo le vicissitudini di un nostro lettore.
Nella giornata del 01 dicembre il portalettere notifica l’avviso di giacenza di una raccomandata, che potevo ritirare a partire dalla giornata successiva, il 02 dicembre. La raccomandata, datata 7 novembre, era da parte di BancoPosta e aveva come oggetto aggiornamento informazioni su rapporto intrattenuto presso Poste Italiane.
Nel testo si legge:
In considerazione degli obblighi previsti a carico di Poste Italiane dalla vigente normativa, La invitiamo a fornire, nel rispetto dell’art. 21 del D.Lgs. n. 231/2007, le informazioni previste entro il 30 novembre 2014, registrandosi al sito PostePay.it (se non già registrato), inserendo “nome utente” e “password” e compilando l’apposito modulo disponibile on line.
La informiamo infine che la Sua operatività sarà vincolata al preliminare inserimento delle informazioni richieste e che oltre il termine indicato, Poste Italiane provvederà ad apporre un blocco operativo del rapporto, coerentemente con il D.Lgs. n. 231/2007.
QUALCOSA NON QUADRA !
Accidenti! Non ci siamo con i tempi: la lettera datata 7 novembre mi arriva per raccomandata dopo la scadenza. Poi, consideriamo che il 30 novembre è addirittura domenica.
Andiamo subito sul sito Postepay.it subito per compilare quanto richiesto, assicurandoci che non sia phishing. (Il fatto che sia https ci offre una discreta garanzia di sicurezza).
LA REGISTRAZIONE AL SITO DI POSTE PAY
Clicco su registrati ora e compilo con tutti i dati richiesti. Mi chiedono anche il numero di cellulare, per l’invio che mi faranno tramite un sms di un ulteriore codice di attivazione. Però, fate attenzione: voi vi registrate a postepay.it ma il codice è da inserire su un altro sito, cioè poste.it. Il tutto inizia ad essere assurdo.
PostePay ci fa scegliere la password ma non il nome utente. Alla fine, c’è una schermata riassuntiva, con il nome utente e la password, oltre ad altre informazioni. Ma non abbiamo finito.
Come si vede nella foto sopra, proviamo ad accedere al sito per compilare il questionario (il 30 novembre è già passato!) ma notiamo qualcosa che non quadra: nella riga in alto ci dice che siamo autenticati, ma subito dopo che, per poter usufruire dei servizi on-line, dobbiamo autenticarci e ci viene chiesto ancora il nome utente e la password.
Riproviamo, chiudiamo il browser e ci colleghiamo di nuovo, spegniamo e accendiamo addirittura il computer ma non succede niente. A questo punto decidiamo che il problema sia di Poste Italiane e non nostro.
CI SCUSIAMO PER IL DISAGIO
Non basta che una raccomandata inviata da loro stessi, PosteItaliane, impieghi 20 giorni ad arrivare: il disagio c’è eccome.
Ecco un tweet di @WebPoste.
È sulla pagina Facebook di PostePay che leggiamo tantissimi messaggi di chi, come me, vive il disagio che PostePay cerca di scusare.
La bacheca di PostePay su Facebook è inondata dai post di utenti in difficoltà con il sito. Dicono che non vedono il questionario da riempire. Postepay risponde che c’è tempo anche dopo il 30 novembre.
MA COSA CHIEDE IL DLGS 231/2007 ?
Per sapere di cosa stiamo parlando, cerchiamo l’art. 21 del D.Lgs. 231/2007 citato nella raccomandata. Eccolo.
Art. 21.
Obblighi del cliente
I clienti forniscono, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire ai soggetti destinatari del presente decreto di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela. Ai fini dell’identificazione del titolare effettivo, i clienti forniscono per iscritto, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate delle quali siano a conoscenza.
Quindi ci chiediamo: se PostePay invia una raccomandata a casa, vuol dire che conosce il nostro nome e il nostro indirizzo; allora, perché ci chiede ancora di identificarci? Chiunque abbia richiesto una Carta è già stato identificato, perché nel modello per la richiesta viene chiesta la Carta d’identità. Cosa altro possono pretendere?
La situazione raccontata da Admin è capitata anche al sottoscritto con la sola eccezione che sono già registrato ma il risultato non cambia.
Soluzione: sono stato c/o un ufficio postale e ho risolto in breve tempo sottoscrivendo il modulo fantasma.
Consiglio : al “totem” distributore di ticket di prenotazione digitare A prodotti finanziari; procurarsi fotocopia della Carta di identità e del Codice fiscale (vale anche la carta regionale) questo per evitare inconvenienti dovuti al mancato funzionamento della loro fotocopiatrice
Spero di essere stato di aiuto
E’ successa la stessa identica cosa anche a me!