Sembra ieri, quando voci di corridoio preannunciavano quello che sarà l’affare degli ultimi anni: Facebook aveva malcelato la volontà di rilevare WhatsApp per l’iperbolica cifra di 19 miliardi di dollari.
Fu così che, tra i dubbi sulla pubblicità, controversie sulla la privacy, burocrazia ed interrogativi vari, dopo solo 8 mesi da quel giorno – e col benestare della Comunità Europea – WhatsApp diventa ufficialmente una società di proprietà di Facebook. Quello che è variato, rispetto alle voci di mercato, è la lievitazione del prezzo: l’accordo valeva 19 miliardi di dollari ma, grazie alla ripresa delle azioni di Facebook, sono diventati 21.8 miliardi.
Nonostante l’accordo sia ufficiale ci si chiede cosa cambierà per gli utenti? La risposta più verosimile è che non cambierà nulla: le dinamiche di WhatsApp – la piccola tariffa annuale e l’assenza di pubblicità– dovrebbero restare le stesse. A dimostrazione di ciò, Facebook detiene già altre società – come Oculus ed Instagram – che, dopo essere passati nelle mani di Facebook, non hanno modificato le proprie strategie di mercato.
WhatsApp diventa a tutti gli effetti una società del gruppo Facebook e la considerazione è d’obbligo: perché Facebook dovrebbe modificare qualcosa che funziona già bene e che può attrarre sempre più utenti? Non lo credete anche voi?