Un generatore per creare false notizie spopola su Facebook, creando sorrisi e qualche equivoco.
L’ultima moda che sta impazzando su Facebook è quella di creare bufale inverosimili da condividere. Questo è possibile utilizzando Pinibook, un sito creato appositamente per generare random delle notizie false avendo ad oggetto un contatto Facebook a nostra scelta, meglio se un nostro amico.
Ecco quindi che quotidianamente scopriamo tra i nostri “amici di Facebook” nuovi candidati ad allenatore della Nazionale, vincitori al gratta e vinci, o altre situazioni irreali.
Potrebbe succedere anche a noi, quindi, di ritrovarci oggetto di scherzo trovandoci coinvolti anche in spiacevoli storie di cronaca del tipo: “Ha dell’incredibile quanto avvenuto ieri mattina, intorno alle 08:00, nei pressi di una nota palestra della città, Mario Rossi, noto e stimato avvocato è stato rapito dagli alieni e poi rilasciato a 20 km di distanza dalla sua abitazione.”. Un articolo ben confezionato dove l’autore dello scherzo potrà addirittura inserire una foto della ignara vittima prelevandola direttamente dai social network.
A prima vista potrebbe sembrare una notizia reale, ma ad una lettura più attenta appare evidente che questi articoli siano delle bufale poichè, in modovoluto, contengono palesi paradossi. Il problema è che sul web ormai tutti leggono solo le prime righe di una notizia, e non approfondendo ci si lascia trasportare dal titolo, finendo per condividere il tutto. Proprio così si creano quelle lunghissime le catene di bufale, condivise per migliaia di volte prima che qualcuno riesca a smentirle, ma a quel punto la frittata è fatta.Anche se la notizia è falsa sarà impossibile notificarlo alle migliaia di persone che l’hanno ormai presa per attendibile.
Le vittime di Pinibook subiscono degli scherzi che hanno una portata teoricamente globale:in un giorno vengono create centinaia di bufale. Andando a visitare il sito, si scopre che tutti i falsi articoli vengono archiviati in un database, ma possono essere cancellati con una “apposita richiesta” inviata ai gestori del sito, senza ulteriori richieste. Non c’è nessun indirizzo email e nessuna informazione di contatto.
Il problema è importante: Di chi è quindi la responsabilità? Pinibook specifica che l’utente che inserisce la falsa notizia è responsabile di quanto scritto ed è consapevole che si tratti di uno scherzo. Soprattutto, l’utente garantisce che il materiale non è lesivo, quindi è vietato trasmettere commenti e foto il cui contenuto fosse diffamatorio, ingiurioso, che violi la privacy o comunque sia illecito. In realtà, è il testo della falsa notizia, generato automaticamente dal sito e identico per ogni vittima, che potrebbe risultare diffamatorio o ingiurioso. La diffamazione (art.595 del Codice penale) è una offesa qualunque, comunicata ad altri con qualsiasi mezzo, in assenza dell’offeso.
Se la catena è già iniziata e il danno purtroppo è fatto, l’unica cosa da fare è avvalersi della segnalazione su Facebook segnalando il link in quanto lesivo della nostra dignità. E da qui in poi si può sperare in un legittimo oblio.
Insomma se avete in mente utilizzare Pinibook per fare uno scherzo verificate attentamente che la vittima sia davvero un amico, che abbia senso dell’umorismo, e che non sia molto permaloso.
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