Avrete sentito in TV che Huawei sarà presto abbandonata da Google, e da molti produttori di processori, quindi cosa succederà ai nostri smartphone? Avrò gli aggiornamenti? E la sicurezza?
L’abbandono da parte di Google non avverrà immediatamente, c’è un po’ di tempo, per la precisione novanta giorni per trovare una mediazione. Questo lasso di tempo è stato concesso dal ministero americano del commercio, ma l’abbandono è pressoché certo. È la sfida globale sul terreno della tecnologia
È durissimo lo scontro che vede Cina e Stati Uniti su due fronti diametralmente opposti.
La notizia che più mette in allarme i possessori di cellulari Huawei è l’abbandono da parte di Google che ha ufficializzato la decisione di non rinnovare la licenza Android per Huawei, che resta valida solo vale per la versione commerciale di Android.
L’abbandono da parte di Google potrebbe significare che gli smartphone della Huawei potrebbero non avere gli aggiornamenti del sistema operativo, se già in esecuzione, o potrebbero non averlo nei prossimi modelli. Non è un problema urgente, nel senso che non avverrà subito ma fra qualche giorno, per la precisione 90.
L’ultim’ora nella battaglia commerciale di Trump alla Cina è quella di una tregua: un ritardo di 90 giorni per Huawei da parte del ministero del commercio statunitense. Fino al 19 agosto la Huawei ha una speranza di trovare un punto di accordo con Google e con il governo Usa.
La bolla tecnologica è comunque destinata a lasciare strascichi. Google non sembra intenzionata ad abbandonare i suoi utenti che hanno smartphone Huawei. Sono evidentemente anche suoi clienti, non solo di Huawi che è considerato pericoloso per la sicurezza nazionale secondo il capo di Stato americano, il quale ha stabilito di escludere Huawei e a altri colossi cinesi dalla fornitura di infrastrutture e componenti legati al 5G sul territorio USA.
Come anticipato, a Huawei è stata concessa una Licenza Temporanea Generale che «concede agli operatori il tempo di prendere altre misure». Sono autorizzate le attività occorrenti per il funzionamento delle reti e per supportare i servizi mobili esistenti. La sospensione riguarda quindi solo le tecnologie già in commercio.
La tregua non riguarda solo il fornitore del sistema operativo, ma anche altre aziende fornitrici dell’hardware, come Qualcomm, Broadcom e Intel, che unitamente a Google avevano annunciato la fine della collaborazione con la Huawei, infatti c’è da sapere che per la fornitura di microprocessori occorre specifica un’autorizzazione del ministero USA.
Sotto il profilo politico, la tregua concessa dagli Usa potrebbe essere interpretato come un segnale al governo cinese per considerare un accordo commerciale. Pechino risponde che: «Il governo sostiene le imprese cinesi che ricorreranno agli strumenti legali per difendere i propri interessi legittimi».
Per ora nessuna soluzione all’orizzonte. Il sistema operativo Android continua ad essere presente sui modelli Huawei già venduti sia con Google Play sia con i servizi di sicurezza Google Play Protect. non possiamo garantirvi avverrà lo stesso per i modelli non ancora usciti, e se questi verranno aggiornati.
Non è che Google scomparirà sui Huawei, il problema è che non ci sarà la versione ufficiale concessa in licenza (con Gmail per la posta, Chrome per il browser, Youtube per i video ecc…), ma quella open source che più lenta negli aggiornamenti e più vulnerabile sotto il profilo della sicurezza. In Cina gli smartphone Hauwei sono già venduti senza gli app Google che sono bloccati nel paese e anche per l’estero potrebbe essere creata un’interfaccia specifico e voci di corridoio dicono che ci si sta già lavorando.
Avete capito cosa accadrà ai possessori di un cellulare Huawei dopo l’abbandono di Google…